Popolazioni Longobarde
Le origini
Questo paese non si chiamò sempre così. Gli inverunesi di una certa età, ma soprattutto quelli emigrati tanti anni fa e i loro figli, indicano la località nella sua forma dialettale “Inverùn” in forma più elegante, “Invrùn” in quella più popolare.
Inveruno è un paese di antica origine, il primo documento scritto che ne parla risale al 992. E’ una specie di contratto di donazione steso su una pergamena che si conserva ancora nell’archivio dei canonici di S. Ambrogio a Milano e che dice testualmente: “Anno 992 mense iunio…Ego in Dei nomine, archipresbiter ecclesia santi Genesi et filius quondam Ambrosii de loco Euruno”.
L’originale com’era ovvio era scritto in latino, ma quello che interessa sottolineare è che il paese è indicato come loco Euruno.
Quasi due secoli più tardi, e precisamente nel 1097 questo paese viene indicato nella Storia di Milano di Giorgio Giulini, come Everuno.
Nel XIII° secolo poi nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, la località viene indicata come Ivruno. Riesce quindi quasi naturale vedere in questo toponimo il continuatore di una forma latina Eburunum o Eburunus dedotta certamente da una forma Gallica Eburunus che tutto fa credere sia il nome di una persona, di un proprietario terriero del posto, toponimo formato come tanti altri nomi gallici o celtici con suffisso “uno” dalla parola Eburos che in lingua celtica significava tasso (animale).
Popolazioni Galliche, cioè celtiche abitarono nella pianura padana prima della conquista romana avvenuta nel 233a.C.; reperti archeologici di origine celtica furono rinvenuti in località vicino ad Inveruno. Sono conservati presso il Museo Civico di Legnano; è lecito supporre che l’origine del paese sia dovuta all’insediamento di una tribù celtica.Anche della dominazione romana ci sono precise testimonianze. Nel 1930 in località Lazzaretto, durante i lavoro agricoli, furono trovati reperti archeologici di origine romana che risalgono al primo secolo d.C. Inoltre, nel 1998 durante gli scavi per la costruzione di un insediamento abitativo in via Varese, è venuta alla luce una vasta Necropoli romana.
Inveruno è un paese di antica origine, il primo documento scritto che ne parla risale al 992. E’ una specie di contratto di donazione steso su una pergamena che si conserva ancora nell’archivio dei canonici di S. Ambrogio a Milano e che dice testualmente: “Anno 992 mense iunio…Ego in Dei nomine, archipresbiter ecclesia santi Genesi et filius quondam Ambrosii de loco Euruno”.
L’originale com’era ovvio era scritto in latino, ma quello che interessa sottolineare è che il paese è indicato come loco Euruno.
Quasi due secoli più tardi, e precisamente nel 1097 questo paese viene indicato nella Storia di Milano di Giorgio Giulini, come Everuno.
Nel XIII° secolo poi nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, la località viene indicata come Ivruno. Riesce quindi quasi naturale vedere in questo toponimo il continuatore di una forma latina Eburunum o Eburunus dedotta certamente da una forma Gallica Eburunus che tutto fa credere sia il nome di una persona, di un proprietario terriero del posto, toponimo formato come tanti altri nomi gallici o celtici con suffisso “uno” dalla parola Eburos che in lingua celtica significava tasso (animale).
Popolazioni Galliche, cioè celtiche abitarono nella pianura padana prima della conquista romana avvenuta nel 233a.C.; reperti archeologici di origine celtica furono rinvenuti in località vicino ad Inveruno. Sono conservati presso il Museo Civico di Legnano; è lecito supporre che l’origine del paese sia dovuta all’insediamento di una tribù celtica.Anche della dominazione romana ci sono precise testimonianze. Nel 1930 in località Lazzaretto, durante i lavoro agricoli, furono trovati reperti archeologici di origine romana che risalgono al primo secolo d.C. Inoltre, nel 1998 durante gli scavi per la costruzione di un insediamento abitativo in via Varese, è venuta alla luce una vasta Necropoli romana.
Altri reperti risalenti al VII secolo d.C., conservati presso il Museo Civico di Legnano, testimoniano che ad Inveruno vissero anche popolazioni Longobarde.
Con la diffusione del Cristianesimo Inveruno, con altre 46 chiese dei paesi vicini appartenne alla Pieve di Dairago e proprio nel 922, arciprete di S. Genesio di Dairago fu Domenico, figlio di Ambrogio di Inveruno.
Nota:
Le notizie riportate sono tratte dal volume “Storia del mio paese Inveruno. Dalle origini al 1939” di C. Colombo.